In linguaggio scientifico si dice che i batteri lattici (benefici per la salute dell'uomo) sono "specie-specifici" cioè hanno un "imprinting" che li distingue ovvero una caratteristica unica che gli viene conferita dalla specie animale che li ospita.
Così ad esempio un lattobacillo acidofilo dell'uomo non è uguale ad un lattobacillo acidofilo del cammello o a un lattobacillo acidofilo della mucca: sono simili ma non eguali e con diversa efficacia per l'uomo.
L'imprinting fa sì che il probiotico venga riconosciuto e accettato dal sistema immunitario dell'ospite (uomo) senza scatenare risposte immunitarie distruttive e permettendogli di aderire alle pareti intestinali dove può formare colonie permanenti ed esercitare le sue benefiche attività.
Senza imprinting non c'è adesione specifica e senza adesione specifica non c'è azione probiotica.
Inoltre esaminando da vicino i singoli ceppi di lattobacilli acidofili con imprinting di un ospite specifico (ad esempio dell'uomo) si riscontra che alcuni di questi sono più forti e biologicamente più attivi di altri: ciò non deve stupire perché anche gli uomini non sono tutti eguali ma solo simili pur appartenendo allo stesso gruppo familiare: alcuni sono più forti, più alti, più belli, più resistenti alle malattie etc.
Per i probiotici in commercio quindi sono determinanti al fine dell'efficacia il ceppo batterico usato oltre che il genere e la specie, nonché l'imprinting dell'ospite da cui è stato prelevato (uomo, pianta, altro mammifero) e la forma tecnologica di presentazione.
I batteri veramente utili all'uomo e alla sua fisiologia sono pochissimi: alcuni Lattobacilli, alcuni Bifidobatteri e qualche Enterococco.